Presentazione «Confini»

19/11/2008

Si è svolta mercoledì 19 novembre, presso la sede dell’Arel, la presentazione del numero monografico di «Arel-La Rivista», dedicato al tema Confini. L’incontro, presieduto da Enrico Letta, è stato aperto da una lezione del professor Edoardo Boncinelli, autore del saggio Noi, tra l’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo. Presente, insieme agli altri autori dei contributi pubblicati nella rivista, anche la senatrice a vita e premio Nobel per la Medicina, Rita Levi Montalcini.


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Editoriale

La parola «confini» rappresenta come poche la nostra epoca e il momento storico e culturale che stiamo attraversando. Confini che si sono aperti o si vanno aprendo, come quelli tra i paesi europei;ma anche nuovi confini che chiedono di esistere, come nei Balcani; o confini sempre a rischio, come nell’ex-URSS. E poi confini economici e monetari, così permeabili che nessun’area del mondo può dirsi mai al riparo dalle crisi, come stiamo vedendo proprio in queste settimane. E confini culturali e razziali,spesso vere e proprie barriere, le più difficili da superare.

I confini hanno a che fare con le identità, individuali e collettive, con le civiltà e le culture, con la politica, se non più (oggi) con le ideologie.Dalla sezione della rivista dedicata all’Italia emerge lo spaccato di un paese incerto, alle prese con cambiamenti sociali che non capisce e non governa, con il risultato, come ci spiega De Rita, di un«aumento di autoreferenzialità» da cui non sono immuni neanche coloro che nel sociale operano. Un paese politicamente diviso, in cui la lunga transizione non si è ancora compiuta (Trevisi), in cui i l centrosinistra ha difficoltà a capire che gli interlocutori non sono i partiti del centrodestra, ma «gli italiani di centrodestra» (Menichini), dove «il problema della promozione di partiti forti e democratici allo stesso tempo non è stato nemmeno sfiorato» (Elia) e il Parlamento viene espropriato dei suoi poteri in occasioni rilevanti come il varo della Legge finanziaria (Madìa); dove i «quasi poveri» che stanno precipitando nella vera povertà sono in aumento (don Nozza), dove permangono gli steccati tecnologici (Alfonso) e l’identità comune di «extra-italiano» auspicata da Amara Lakhous è ben lontana dal realizzarsi. Un confine significativo, che ha attraversato la storia d’Italia, è quello tra laici e cattolici, oggi forse luogo di una rinnovata cultura della mediazione (Benigni).

Area di confine per eccellenza per il nostro paese è quella del Brennero, dove è quotidiana l’abitudine a cercare gli strumenti di convivenza in situazioni conflittuali e dove le immigrazioni stanno ponendo questioni confinarie inedite (G. Andreatta). Anche l’Europa vive i suoi problemi identitari e di definizione. Anzi, di ri-definizione. Perché gli«allargamenti» si sono alternati a guerre sanguinose, i nazionalismi sono in agguato e nuovi muri pronti ad essere eretti (Apuzzo); perché la cittadinanza europea intesa come sentimento comune di appartenenza è ancora difficile (Matvejevic´). Senza contare che i timori legati alla sicurezza – immigrazione e terrorismo – rischiano di mettere in discussione addirittura il principio dello spazio libero comunitario (Bassu), indispensabile e costitutivo della UE (Mosca) e il diritto di asilo (Parisi-Peri).

Confini e globalizzazione sono due termini completamente antinomici o sono in relazione tra loro? Pagani dimostra, attraverso esempi diversi, come la globalizzazione stia modificando i confini dell’economia mondiale in modo imprevisto e come nuovi confini possano sorgere; mentre Calcioli analizza la crisi finanziaria americana che sta scuotendo i mercati internazionali. In questo numero, come già nel precedente dedicato alle «città», abbiamo fatto una scelta interdisciplinare, spingendo la ricerca sul sentiero storico (F. Andreatta, Orlandi, Rizzo, Schiavone),su quello scientifico (Boncinelli, Montalcini, Callieri), sociologico (Bauman), esistenziale (Caroppo,Belluzzi), culturale (Greco, Colimberti).

L’ultima sezione raccoglie tre testimonianze di vita vissuta: i racconti di chi ha sperimentato nelpassato, sia pure da condizioni molto differenti, la durezza di confini reali (la cortina di ferro) che erano anche abissi tra mondi opposti (Minuto Rizzo e Ljubimov), le riflessioni e le suggestioni suscitate da un villaggio russo prima finlandese (Brunetti), le risposte di chi ha visto da vicinissimo come la passione e la sfida dei limiti possano illuminare la propria vita e suggerire il coraggio a quella degli altri (Mancuso). Il tema «confini» si chiude con la rubrica dei libri (Mele).

L’ultima parte della rivista è dedicata a Nino Andreatta: gli articoli che pubblichiamo trattano di due momenti significativi della sua esperienza di uomo di governo, quelli al Tesoro (Sarcinelli) e al Bilancio (Salvemini); l’intervento conclusivo di Masini ne traccia invece un profilo più generale.

Enrico Letta