Come cambiano i tempi della guerra e della pace. In uscita a settembre

In occasione della presentazione di Violenza, il numero 1/2015 della Rivista dell’Arel, si è tenuto un convegno di politica internazionale in cui Emma Bonino, Ana Palacio, Enrico Letta e Ghassan Salamé hanno discusso attorno ai nuovi tempi, spazi, soggetti e modalità della guerra e della violenza.
Questo libriccino raccoglie gli atti di quell’incontro.

Enrico Letta: «L’incontro di oggi resterà come un qualcosa di molto importante nella storia dell’Arel. Voglio ricordare che Andreatta, oltre ad aver fondato l’Arel, è stato anche ministro della Difesa e ministro degli Esteri e ha speso buona parte della sua vita a cercare di evitare la violenza».

 

Ghassan Salamé: «Viviamo in un momento in cui la violenza non è più contenibile, né nel tempo né nel luogo(…).Nel 90% dei casi di violenza collettiva che si verificano oggi nel mondo, in Ucraina, in America Centrale, così come in Libia, in Siria, nello Yemen, non c’è più un vero e proprio war theater, un luogo definito in cui si possa dire “ecco, questo accade qui”».

 

Ana Palacio: «Vorrei tornare sull’idea di coraggio riprendendo una frase di Burke “Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all’azione”. È necessario che la società si “armi” ma non possiamo chiedere alla società di armarsi da sola. La società ha bisogno del coraggio della sua classe dirigente ed è questo che oggi manca».

 

Emma Bonino: «Penso che ci si debba riappropriare del coraggio che deriva dal diritto, in particolar modo dal diritto internazionale. (… ) Abbandonare la concezione che il diritto internazionale sia uno strumento debole e credo che sia invece nostro dovere ritornare sulla debolezza di oggi per riaffermare la centralità del diritto e quindi del dialogo».