Potere militare e arte della guerra. Il nuovo volume di Filippo Andreatta

Giovedì 14 maggio è stato presentato al Salone Internazionale del libro di Torino il nuovo libro di Filippo Andreatta. Alla presentazione sono intervenuti, insieme all’autore, Giampaolo Di Paola, Enrico Letta e Paolo Mieli.

Potere militare e arte della guerra

I. Dalla polis allo Stato assoluto 

edito da FBK Press http://books.fbk.eu/node/701.

 

IL LIBRO

 

L’opera, costituita da due volumi, di cui il primo ora in uscita, analizza il rapporto tra istituzioni politiche e sociali e potere militare, ispirandosi alla tesi di Carl von Clausewitz, secondo la quale i due ambiti sono inseparabili.Il modo di combattere di una comunità dipende quindi dal più ampio contesto politico e sociale, per cui, ad esempio, eserciti di cavalieri tendono ad essere associati a regimi aristocratici, mentre eserciti di fanteria sono legati a regimi più liberali. L’opera prende in esame, anche attraverso un ricco apparato di immagini e carte geografiche le principali forme istituzionali che si sono succedute nella storia occidentale per evidenziare l’impatto che esse hanno avuto sull’evoluzione del potere militare. In questo primo volume sono trattate le città-Stato greche, l’Impero romano, il sistema feudale, i protostati moderni e gli Stati assoluti settecenteschi fino alla Rivoluzione francese, per chiudere con un’analisi delle differenze militari tra le unità politiche europee e quelle extraeuropee. L’uscita del secondo volume, Dagli stati nazionali ai conflitti globali, è prevista per primavera 2016.

 

INDICE

 

Introduzione: l’evoluzione del potere militare | I. Polis e falange | II. Impero e legione | III. Castelli e cavalieri | IV. Fortezze e mercenari | V. Stati e soldati | VI. Colonie e velieri

 

AUTORE

 

Filippo Andreatta insegna Relazioni internazionali e Studi strategici presso le Università di Bologna e di Trento. E’ attualmente direttore del Research Center on International Politics and Conflict Resolution (CERPIC) della Fondazione Bruno Kessler.