L’INTELLIGENZA S’INDUSTRIA Creatività e innovazione per un nuovo modello di sviluppo

Nel dibattito sulla competitività del sistema economico italiano l’unica indicazione su cui vi è consenso unanime è l’importanza dell’innovazione. Perché allora non si è riusciti fino ad oggi a far partire nel sistema italiano un nuovo ciclo di innovazioni? Questo libro, frutto della collaborazione di un accademico e di un consulente di direzione esperto di nuove tecnologie, suggerisce una risposta provocatoria …

Nel dibattito sulla competitività del sistema economico italiano l’unica indicazione su cui vi è consenso unanime è l’importanza dell’innovazione. Perché allora non si è riusciti fino ad oggi a far partire nel sistema italiano un nuovo ciclo di innovazioni? Questo libro, frutto della collaborazione di un accademico e di un consulente di direzione esperto di nuove tecnologie, suggerisce una risposta provocatoria: perché vi sono alcune diagnosi sbagliate e alcuni luoghi comuni che bloccano l’identificazione di un percorso originale e condiviso. Gli autori individuano quattro coazioni a ripetere: l’innovazione si fa nell’industria, il made in Italy è destinato al declino, occorre aumentare la spesa pubblica in R&S, la competizione dei paesi asiatici avviene sul costo del lavoro. Con ricchezza di dati ed esempi suggeriscono un percorso diverso, fondato sull’innovazione nel terziario, sulla combinazione tra settori tradizionali e tecnologie dell’esperienza, sulla ripresa degli investimenti privati in ricerca e sull’investimento nell’educazione e nei giovani. Il libro si chiude con una proposta che dovrebbe trovare posto in un’agenda riformista, per l’inclusione dei paesi più poveri nelle nuove ondate tecnologiche.


Indice


Prefazione, di Enrico Letta. Capitolo 1. L’Italia è in declino? Capitolo 2. Diventare leader nel terziario evoluto. Capitolo 3. Formare i nuovi progettisti dell’esperienza. Capitolo 4. Vogliamo riprovare? Cosa c’è oltre il divorzio tra industria e ricerca. Capitolo 5. Competizione dal basso o dall’alto? L’Europa alle prese con il modello di sviluppo dell’Estremo Oriente. Capitolo 6. Una Nasa per i paesi poveri.

Gli autori:

Andrea Bonaccorsi è ordinario di Economia e gestione delle imprese presso la facoltà di Ingegneria di Pisa. E’ membro dell’High Export Group della Commissione europea sugli scenari della ricerca, del Comitato direttivo del Network of Excellence su economa e politica della ricerca e dell’innovazione e del Direttivo del Consiglio italiano per le Scienze Sociali. E’, inoltre, membro del Comitato scientifico dell’Osservatoire des Sciences et Techniques (Ost) di Parigi, del Centro internazionale Ride di Gőteborg e della Scuola di Dottorato IMT.


Andrea Granelli è presidente del Distretto dell’Audiovisivo e dell’Ict di Roma, direttore dell’Istituto di Economia dei Media della Fondazione Rosselli e insegna all’Università di Roma «La Sapienza». E’, inoltre, membro del Comitato «eEurope»per l’attuazione della Società dell’Informazione in Europa e della Fondazione Cotec per la diffusione dell’innovazione tecnologica. In precedenza ha lavorato al Cnr, alla direzione strategie di Iniziativa Meta, alla società McKinsey ed è stato amministratore delegato di tin.it.