Mai come in questa epoca storica i giovani italiani sono in difficoltà nel costruirsi un futuro. Si calcola che oggi siano circa 2 milioni le persone sotto i 30 anni che né studiano, né lavorano, e che sembra abbiano rinunciato a qualsiasi idea di futuro.
Porteremo i contenuti di questa settimana di dibattito all’incontro con il Capo dello Stato, da sempre attento e partecipe della difficile condizione delle giovani generazioni nel nostro Paese.
Un’ulteriore e importante occasione per una discussione aperta e franca su questi temi. Negli anni che hanno preceduto la crisi globale, tra il 2000 e il 2007, in Italia il tasso di occupazione giovanile – l’età di riferimento è quella compresa tra i 15 e i 29 anni – era aumentato soltanto di mezzo punto percentuale, meno che negli altri paesi europei, con i quali il gap era rimasto molto alto: il 39,6% nel nostro paese contro il 53,5% nella media dell’Europa dei Quindici.
Con la crisi, il peggioramento delle condizioni dei giovani nel mercato del lavoro in Italia è stato molto forte e il tasso di occupazione è sceso di oltre 5 punti.
È arrivato il momento di una nuova politica.
I curatori di questo volume danno voce a protagonisti e referenti a tutto campo, nello sforzo di individuare un percorso che cambi davvero l’approccio, fin qui parcellizzato, a uno dei principali problemi del nostro tempo.